I probiotici, ossia quei batteri buoni che fanno bene al nostro intestino, è possibile non solo acquistarli in farmacia ma anche ottenere i probiotici dall’alimentazione, come ad esempio i crauti. I crauti sono una varietà di cavoli della famiglia cappuccio. Le foglie, dopo essere state tagliate a strisce sottili, vengono sottoposte ad un processo di fermentazione lattica naturale. Gli ingredienti per la fermentazione sono sale, pepe e aromi naturali.
Come tutti i cibi fermentati i crauti sono ricchi in probiotici naturali che rinforzano la flora intestinale, andando a contrastare gli agenti patogeni, come virus e batteri. I crauti in particolare favoriscono la crescita di un batterio molto favorevole, il Faecalibacterium Prausnitzii.
Importante è consumarli sempre crudi, la cottura causerebbe la perdita dei fermenti vivi.
Formaggi come feta e mozzarella sono anch’essi alimenti ricchi in probiotici naturali, come ad esempio il Lactobacillus Plantarum, batterio in grado di produrre numerose sostanze antinfiammatorie.
Ora prepariamo un piatto con alimenti fermentati, ricchi in probiotici!
Crauti con Feta, Mozzarella, Noci e Peperoni
Ingredienti
- 1 cavolo cappuccio
- 100 g di peperoni crudi
- mezza cipolla cruda
- 150 g di feta
- 150 g di mozzarella
- 2 cucchiai di noci
- Olio EVO
- Sale
- Prezzemolo q.b.
Preparazione
Preparare i crauti in casa o acquistarli biologici non pastorizzati.
Lavare i peperoni crudi e tagliare anche loro a fettine sottili. Aggiungerei crauti, la cipolla cruda, la feta a cubetti e la mozzarella. Aggiungere una piccola presa di sale, prezzemolo, le noci; innaffiare con olio EVO come condimento.
Preparazione dei crauti
Tagliare il cavolo a listarelle, posizionarlo in una zuppiera e salarlo. Per 1 kg di cavolo tagliato utilizzare un cucchiaio abbondante di sale (circa 20 g).
Per una corretta riuscita della fermentazione è importante che si utilizzi sale marino integrale fino. Non utilizzare sale raffinato o iodato.
Mescolare energicamente con le mani il cavolo nella zuppiera fino a che inizierà ad ammorbidirsi rilasciando i propri succhi (fondamentali per la fermentazione). Lasciarlo quindi riposare per 30 minuti.
Schiacciare il cavolo per una decina di minuti con un pestello o con un bicchiere pesante battendolo fino a renderlo molto morbido e succoso. Lasciarlo riposare per altri 30 minuti.
Preparare un barattolo in vetro (sconsiglio la plastica) precedentemente lavato in lavastoviglie con un programma ad alta temperatura.
Inserire i cavoli nel barattolo con i succhi che avranno rilasciato. In questa fase è possibile aggiungere aromi a seconda dei propri gusti come semi di senape, semi di cumino o bacche di ginepro (un cucchiaio di spezia). Alternare gli strati di cavolo con le spezie.
Pressare il cavolo nel barattolo lasciando almeno 4 o 5 cm di spazio libero sotto al tappo. Utilizzare una specifica retina di plastica (o una foglia di cavolo intera) ed un pesino sterilizzato per mantenere il cavolo pressato e immerso nel proprio succo.
E’ fondamentale per una corretta fermentazione che il cavolo rimanga immerso nella salamoia e non a contatto con l’aria. La presenza del sale infatti favorisce lo sviluppo dei probiotici e contrasta la proliferazione dei batteri. Possiamo nel caso aggiungere una salamoia raffreddata realizzata con 20 g di sale per litro d’acqua.
Durante la fermentazione si svilupperà anidride carbonica per cui è importante che il barattolo non sia chiuso ermeticamente. Per consentire all’anidride carbonica di uscire ma al contempo evitare l’ingresso di ossigeno, sono disponibili in commercio specifici tappi con valvola.
Lasciar fermentare il cavolo in luogo buio ed a temperatura fresca (tra i 15 e i 22 gradi) per almeno una settimana. Si può prolungare la fermentazione a seconda del gusto personale. Generalmente l’optimum si ottiene dopo due settimane.
Una volta pronti chiudi il barattolo con un tappo ermetico e conservali in frigorifero per bloccare la fermentazione.
Prima di consumarli è importante eliminare la salamoia lavandoli sotto abbondante acqua corrente.
Come per tutte le conserve casalinghe consiglio sempre di seguire le Linee Guida del Ministero della Salute.